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Dichiarazione del Patto Nazionale del Tagikistan riguardo al viaggio di Imamali Rahman in Italia

Il Patto Nazionale del Tagikistan esorta l’Italia e tutti i paesi democratici, in particolare quelli europei, a non legittimare il regime di Rahman accogliendolo o stringendogli la mano, per non contribuire alle ulteriori violazioni dei diritti umani e repressioni

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Il’autoproclamato Presidente e usurpatore del Tagikistan dal 1992, Imamali Rahman, è atteso a Roma per una visita ufficiale il 23 e 24 aprile 2024, accompagnato da una delegazione di alto livello. Nonostante l’Italia sia celebrata come una delle democrazie affermate a livello globale, la sua decisione di ospitare il leader tagiko, al potere dal 1992 e considerato il più tenace e spietato dittatore tra le ex repubbliche sovietiche, solleva perplessità.

Mentre l’Europa impone sanzioni a leader come Putin in Russia e Lukashenko in Bielorussia, reagendo a violazioni dei diritti umani come l’assassinio dell’oppositore russo Alexei Navalny, la stessa fermezza non sembra applicarsi a Rahman. Il suo governo è stato implicato nell’omicidio di Umarali Kuvatov, leader del gruppo dissidente «Gruppo 24», assassinato a Istanbul nel 2015. Inoltre, negli ultimi dieci anni, Rahman ha vietato l’attività del principale partito moderato di opposizione «Partito della Rinascita Islamica del Tagikistan», imprigionando i suoi membri più anziani per lunghi periodi e concentrando tutto il potere sulla sua famiglia.

Di recente ha represso brutalmente le proteste della popolazione di Badakhshan, che hanno portato alla morte di decine di pamiri e all’arresto di molti altri per lunghi periodi compresi gli ergastoli. Nei suoi oltre 30 anni di governo in Tagikistan, Imamali Rahman non ha portato nulla di positivo al popolo tagiko se non povertà, repressione e violazioni dei diritti umani. Inoltre, l’emigrazione di milioni di tagiki in Russia e nei paesi europei e l’aumento dell’estremismo giovanile tagiko e il loro coinvolgimento in atti terroristici sono risultati della politica repressiva e irresponsabile di Rahman negli ultimi tre decenni. Dalla sua proprio confessione, i giovani tagiki hanno partecipato solo negli ultimi tre anni a 24 attacchi terroristici in tutto il mondo, compresi quelli in paesi europei.

Il Patto Nazionale del Tagikistan esorta i paesi democratici, in particolare quelli europei, a non legittimare il regime di Rahman accogliendolo o stringendogli la mano, per non contribuire alle ulteriori violazioni dei diritti umani e repressioni.

Patto Nazionale del Tagikistan
19 aprile 2024

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